Il consultorio che serve. Accogliere ed accompagnare la famiglia
«Sostenuti dalle Chiese locali e collegati con gli altri organismi della pastorale familiare, sorgano a livello diocesano, o almeno interdiocesano, o regionale, consultori familiari professionalmente validi e di sicura ispirazione cattolica».
Da questo invito del 1975 dei vescovi italiani nasceva, il 16 aprile 1978, la Confederazione dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana.
Oggi, a 40 anni di distanza, la CFC pubblica il libro "Il Consultorio che serve. Accogliere e accompagnare la famiglia" per ricostruire la propria storia, i bisogni a cui ha cercato di rispondere nei diversi decenni e come abbia accompagnato la riflessione attorno al ruolo e alle funzioni dei consultori cristiani nella società italiana.
Il testo fa riferimento ai documenti conservati presso l’archivio della Confederazione e a 35 interviste a testimoni privilegiati effettuate nel 2018.
I CONSULTORI FAMILIARI - Attualità della intuizione geniale di un prete siciliano a Milano
Dalle parole di Pantaleo Nestola emerge chiaramente che Il Consultorio è innanzitutto un impegno forte nella comunità, che ha il dovere e la responsabilità di favorire la crescita dei componenti di tutta la società.
Si tratta di un servizio quindi alla famiglia ma anche ai suoi singoli componenti, alle parrocchie, alle scuole, ai gruppi, alle associazioni. Consultorio Familiare significa che è rivolto a tutti. Infatti la persona - donna, uomo, giovane, adolescente, anziano - è comunque inserita in un ambito familiare e da esso e per esso è coinvolta in situazioni diverse.
Ecco quindi delinearsi il senso delle attività consultoriali: la consulenza che aiuta il singolo o la coppia a raggiungere la piena realizzazione, per ritrovare o migliorare la dinamica del rapporto, per aiutare a individuare i problemi che riguardano la paternità e maternità responsabili.
Scaricabile la Mappa dei consultori 2017-2019
Si presenta come uno strumento importante per fare memoria delle radici e per cogliere i frutti preziosi di un servizio destinato a promuovere e sostenere, la famiglia.
Si tratta della Rubrica dei consultori familiari di ispirazione cristiana (scarica QUI in formato Pdf) realizzata in occasione del quarantesimo anniversario della Confederazione per far conoscere l’articolazione dei consultori familiari che in questi quarant’anni hanno impreziosito territorio nazionale.
Al fine di facilitarne il reperimento e la fruizione da parte delle famiglie, i consultori familiari sono indicati su base regionale e rappresentati secondo le rispettive Federazioni regionali.
La Rubrica dei consultori familiari è anche un importante strumento di lavoro intento a favorire lo scambio di esperienze e la comunicazione tra i vari Organi della Confederazione, le Federazioni regionali e i Consultori familiari presenti sul territorio nazionale.
Chi è il consulente etico?
Don Giuseppe Colleo, consulente etico del Consultorio “Al Quadraro” di Roma, chiarisce il ruolo di questa figura professionale.
Chi è il consulente etico? «Non è un docente di morale, non è un giudice, non è un confessore, non indottrina e non converte.
Il consulente etico è innanzitutto – spiega don Colleo - un “consulente” (esperto nella tecnica della consulenza) che possiede una formazione teologico-morale continuamente aggiornata, una buona attitudine al lavoro di équipe, una buona capacità di ascolto, di dialogo, di confronto e di verifica.
Approccio “family friendly”. La forza e il valore di lavorare in rete sui territori.
Questa la proposta dei Consultori di ispirazione cristiana che guardano al futuro per i bisogni di singoli e famiglie tenendo conto della persona nella sua interezza.
“Bambini e ragazzi: quale futuro?” questo il tema del Convegno Nazionale avvenuto a Catania dal 18 al 20 gennaio u.s. a cui hanno preso parte i consultori familiari di ispirazione cristiana con un intervento di Don Edoardo Algeri, Presidente della Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana, dal titolo: “Il lavoro nei consultori familiari: un sostegno alla famiglia in prevenzione”.